venerdì 24 giugno 2016

CORSO SULLA PSICOLOGIA DEL COLORE E DELL’IMMAGINE PERSONALE

Vestiti Origami - Eliana Santin (Giugno 2016)


Lo scorso 23 marzo ho iniziato un percorso sulla Psicologia del colore e Immagine personale

al Centro Yoga Studium di Mestre ed è capitato in un momento della mia vita di cambiamento

e di ricerca interiore.

Quando si dice che le cose capitano proprio nel momento giusto e che nulla accade per caso!


Voglio parlarvi delle sensazioni, perché questo è uno dei tanti insegnamenti che ho appreso da questi incontri, imparare ad ascoltarsi e a vedere la propria bellezza.

E’ un percorso, e non solo un corso, perché entri nel profondo di te stesso più vai avanti e scopri delle importanti rivelazioni sulla tua vita, sul tuo entrare in connessione con l’anima e su come tirar fuori la parte migliore di te.


Luisa Camatta, la ragazza dei colori: mamma, stilista, blogger e consulente d’immagine, ha permesso la realizzazione di tutto ciò, e con grande entusiasmo e dolcezza ha saputo coinvolgerci nella magia dei colori e dei loro poteri.

Ho incontrato delle splendide donne con la voglia e la determinazione di affrontare le proprie sfide

e di mettersi alla prova spesso superando i propri limiti… ri-nascendo.

Grazie ad ognuna di loro ho imparato qualcosa, perché è proprio vero, siamo tutti collegati e ogni persona che incontriamo è magia, in parte ci rispecchia e ci comunica sempre qualcosa di GRANDE.



Grazie ad AMBRA ho imparato che è importante apprezzare la vita ed amarsi,

non perdendo però la voglia di migliorarsi,

Grazie ad ANA MARIA ho imparato che la bellezza è un dono che ognuno di noi ha dentro

e che non aspetta altro di essere vista e riconosciuta nonostante le difficoltà,

Grazie a DONATELLA ho imparato che la gratitudine è una nota fondamentale della nostra esistenza,

Grazie a LUISA ho imparato che non è semplice essere donna,

ma che tutto è possibile grazie alla forza innata che ci contraddistingue,

Grazie a MARZIA ho imparato che alle volte è di enorme fatica riconoscere i propri limiti,

ma quando entri nel flusso del cambiamento non c’è più nulla che può fermarti,

Grazie a MIRIAM ho imparato che il commuoversi non è debolezza,

ma segno di grande sensibilità e di umiltà interiore,

Grazie a PATRIZIA ho imparato che l’amore per la vita è il più grande segno di rispetto

verso la nostra anima qui sulla terra,

Grazie a RAMONA ho imparato che qualsiasi cosa ti accade c’è qualcosa che ti protegge

e ti conduce proprio dove devi andare,

Grazie a ROBERTA ho imparato che la capacità di scegliere è una qualità fondamentale per sentirsi vivi.



Ho SENTITO e CAPITO che qualsiasi cosa tu decida di fare,

l’universo ti metterà di fronte solo a cose che TU puoi affrontare.



GRAZIE ad ognuna di queste grandi donne,

GRAZIE alla vita,

GRAZIE alle opportunità.

GRAZIE DI CUORE.

Eliana

E ora, chiudete gli occhi...e ascoltate questa canzone... ;)


martedì 7 giugno 2016

INTERVISTA CREATIVA DI PRIMAVERA


Questo è un post particolare, voglio dedicarlo ad un'INTERVISTA.

Da cosa è nata questa INTUIZIONE?
 Da quando sono stata intervistata dal blog di montagna "Immersioni con gli scarponi", ho pensato che è così bello condividere le proprie esperienze per comunicare un pensiero che magari ispiri altre persone.



Questa sarà la prima di una serie di interviste legate al CREARE ARTE e BELLEZZA e quella di oggi sarà dedicata alla DANZA.



Ebbene sì, ci tengo a presentarvi un'amica di una vita che ha una passione speciale, il TANGO: 
Elena Panciera, comunicatrice, editor e blogger di Raccontango.



Ma entriamo subito nel vivo.

Chi è Elena? Chiediamolo direttamente a lei.





Ciao cara Elena, volevo chiederti di presentarti: chi sei e di cosa ti occupi nella vita?
 Ciao Eli! Sono una grafomane ironica e irriverente, che comunica con tutto quello che le passa per le mani, per la testa e… per i piedi! Ora scrivo per una rivista di settore, viaggio, ballo e cucino. E domani, chissà.
Com’è nata la tua passione per il tango?
 La mia passione per il tango è nata quando ero adolescente. Sono sempre stata tendente al melodrammatico, mi sono sempre piaciute le cose strane e inusuali, e ho sempre odiato ballare e dimenarmi sculettando: quindi, quando ho ascoltato il mio primo tango con cognizione di causa me ne sono innamorata naturalmente. Era Vuelvo al Sur cantato da Mercedes Sosa. Sono passati vari anni prima che abbia trovato il coraggio di iscrivermi a un corso di tango, e poi ne sono passati altri ancora prima che trovassi il “mio” tango, quella dimensione dove mi trovo perfettamente a mio agio come un pesce nell’acqua.

Il tango, lo percepisco come una forma d’arte. In che modo crei bellezza danzando?
 Il tango è davvero una forma d’arte, un’arte collettiva. Una delle cose belle e magiche del tango è infatti la sua dimensione sociale. Tutti sono abituati a immaginare questa danza come un’espressione di grande sensualità e passione di coppia, ma la realtà che io amo è ben diversa. Il tango si balla nelle milonghe, e nelle milonghe non si è mai da soli: si condividono musica, spazi, emozioni con tantissime altre persone. Per me quindi il tango non è bello se chi lo balla compie movimenti fluidi, eleganti e puliti - o meglio, non è bello solo per questo motivo. La bellezza del tango, per me, è data dall’armonia di tutti i ballerini all’interno di una milonga, che interpretano con amore e educazione una musica che racconta tutte le emozioni della vita.

Il tango come metafora di vita. Che benefici porta nella tua vita?
 Quando parlo della mia esperienza di tanguera, dico sempre che  ballo da dieci anni “lordi”. Questo sintetizza bene il mio rapporto di odio e amore con il tango. Eh sì, non è mica sempre tutto facile! Non è facile quando si impara, non è facile quando si fatica a farsi invitare, non è facile quando fanno male i piedi… Io non ho ballato con costanza assidua, in questi dieci anni: si può dire che il mio sia stato un rapporto tira-e-molla, ma alla fine l’amore per questa danza ha sempre vinto su tutto. Perché? Perché l’energia, la soddisfazione, la sensazione di perfetta comprensione dell’altro e da parte dell’altro, quella di completo appagamento con l’intero universo, che ti possono dare una tanda* ballata bene sono paragonabili solo a una cosa. Sì, proprio a quella.



* L’insieme di 3 o 4 brani simili tra loro per stile e ritmo che si ballano con la stessa persona.

Il tango e le scarpe. Da appassionata di calzature, il tango ha contribuito ad affinare la tua ricerca nel mondo delle scarpe?
 Tu mi conosci bene, e conosci bene la mia passione (ossessione?) per le scarpe. Il tango, non lo nego, mi ha affascinato da subito anche per questo: le ballerine hanno sempre delle scarpe bellissime. Credo che una bella calzatura, con i tacchi, possa davvero esaltare la bellezza di una donna. Da quando ballo il tango, però, sono diventata molto esigente per quanto riguarda la qualità: infatti le scarpe da ballo sono realizzate con i materiali più pregiati e morbidi, e nascondono un grande lavoro alla ricerca della comodità, che non deve però comprometterne l’eleganza. Ora cerco queste caratteristiche in tutte le scarpe, e devo dire che sono molto difficili da trovare (a prezzi accettabili).
 
A chi consiglieresti di avvicinarsi a questo mondo?
 Ah, io consiglio il tango a tutti. Ai single che cercano di diventare coppie, soprattutto. Scherzo! Ma solo fino a un certo punto, in effetti: sono convinta che i benefici dati da questo ballo possano influire positivamente anche nella ricerca di un partner. Infatti il tango rende più sicure le persone insicure, più eleganti le persone sgraziate, più comunicative le persone timide… Basta identificare un aspetto del proprio carattere sul quale si vuole lavorare, e sono sicura che il tango aiuterà tutti a migliorare e a migliorarsi.



GRAZIE ad Elena, che con ironia, perspicacia ed eleganza,

ha condiviso una parte del suo mondo!


Se volete saperne di più la trovate alla pagina social:
 Facebook Raccontango


E nel suo meraviglioso blog:



Fotografia di Carlotta Predosin








„La creatività è implicita al fatto di essere vivi.“


Donald Woods Winnicott